Cambiamento Organizzativo

Ogni cambiamento si fonda su un’operazione logica di confronto e di rilevazione delle differenze

fra un modello di riferimento al quale tendere e la situazione attuale .

Cambiamento eterodiretto=dovuto a fattori che influiscono dall’esterno

Cambiamento autodiretto=promosso o dovuto dall’organizzazione stessa con l’obiettivo di

migliorare l’efficacia e/o l’efficienza complessiva del sistema.

Qualunque sia la componente interessata al cambiamento ,sono sempre le persone, con le loro

scelte e i loro comportamenti, a giocare un ruolo determinante per il suo esito.

Un cambiamento ha avuto successo quando ha modificato in senso positivo dei comportamenti,

rendendoli più conformi ai compiti da svolgere, o ha dato origine a comportamenti nuovi e

auspicati.

Processo del cambiamento=intraprendere un percorso più o meno lungo che tenta di incanalare

tutte le risorse disponibili verso il raggiungimento di determinati obiettivi.

Fasi del processo:

  1. Percezione di una probabile necessità di cambiamento a causa di difficoltà,conflitti o

disfunzioni già presenti o che stanno per verificarsi nell’organizzazione

  1. Identificazione più precisa possibile, mediante un’analisi organizzativa del problema per la

cui soluzione si dovrà prevedere un cambiamento

  1. Pianificazione del cambiamento, definendo prima di tutto i suoi obiettivi con i relativi

tempi di realizzazione e le risorse disponibili(motivazione del personale dato da un sistema

premiante efficace)

  1. Sperimentazione del cambiamento per un periodo di prova determinato e relativa

valutazione per introdurre eventuali correttivi

  1. Piena realizzazione del cambiamento pianificato nell’ottica della stabilizzazione, cioè della

sua integrazione nella normalità delle regole organizzative.

Analisi del campo di forza= fornisce un supporto alla soluzione dei problemi e al cambiamento

pianificato= individuare le forze trainanti(che incentivano il cambiamento)e le forze frenanti(che

ostacolano le spinte innovative).

Una forza trainante all’interno del sistema sanitario è costituita dal cosidetto modello

trasformativo della pratica infermieristica di Wolf riguarda la qualitàdell’assistenza, risorse

finanziarie e la soddisfazione degli utenti e degli operatori.

I cambiamenti che occorrono si possono esprimere nei termini seguenti:

  1. Passaggio da un modello guidato dai bisogni a un modello sensibile alla limitatezza delle

risorse

  1. Acquisizione della consapevolezza che vi è una correlazione diretta tra un corretto utilizzo

del personale e la qualità dell’ assistenza che eroga

  1. Passaggio dalla routine alla personalizzazione
  2. Trasferimento della responsabilità delle decisioni cliniche dal coordinatore all’infermiere in

collaborazione con l’utente.

La resistenza al cambiamento ( fisiologico, può essere visto come minaccia alla status raggiunto) e

le tattiche per superarla=è quella di iniziare a risolvere problemi importanti ma che prevedono la

soluzione più semplice, una pianificazione accurata, una comunicazione efficace e la presenza di

rapporti di fiducia tra management e personale.

 

Esempio di processo di cambiamento= introduzione dalla figura dell’infermiere esperto (con

master clinico)

Conclusione:il cambiamento organizzativo è un processo di rilevante complessità, va pianificato

con cura, ma non in modo rigido poiché la sua riuscita è legata alla convinzione e alla disponibilità

di tutti i soggetti coinvolti.

Short URL: http://oltreleidee.altervista.org/hp/?p=325

Posted by on May 24 2023. Filed under 2 MANAGEMENT METODI E STRUMENTI, CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Comments are closed

Photo Gallery

Designed by Gabfire themes