Teorie Organizzative
Definizione di Organizzazione: complesso di persone e di beni orientato al raggiungimento di specifiche finalità aziendali
E’ composta da:
– Strutture, tecnologia, norme, procedure.
– Persone con percezioni, vissute e interazioni.
Organizzazione come macchina: Teoria della direzione scientifica o Principi di Taylor:
– L’azienda deve darsi un modello organizzativo ispirato a regole scientifiche e razionali.
(modalità di lavoro più efficiente per i lavoratori)
– La divisione del lavoro deve essere accurata, con un controllo centralizzato
– I capi devono selezionare la manodopera più idonea all’esecuzione delle varie mansioni
– Tenere sotto controllo la produttività dei lavoratori affinché questi si attengano alle regole
e migliorino costantemente i propri standard di efficienza.
– Il salario va determinato esclusivamente in rapporto all’attività che viene svolta.(cottimo,
la concessioni di retribuzioni ed incentivi in base al lavoro svolto per evitare conflitti)
– Taylorismo: considera i lavoratori sensibili solo alle ricompense economiche e ritiene
l’organizzazione un sistema di accurata divisione del lavoro, gestita in maniera rigidamente
gerarchica.
– Aumento della produttività
– Dipendenti come automi.
Organizzazione come Organismo: Teoria di Mayo o Teoria delle relazioni umane
– Non sono le capacità fisiche ma quelle umane e sociali a determinare la quantità di lavoro
svolta da un operaio e quindi l’efficienza dell’organizzazione.
– Soddisfazione al lavoro
– Squadre di lavoro
– Rotazione dei compiti
– Sul comportamento dei lavoratori non hanno influenza solo le sanzioni e i premi monetari
ma anche quelli di natura simbolica.
– Nei confronti dei dirigenti e delle norme da essi emanate i dipendenti reagiscono come
membri di un gruppo
– Esistono leader formali rappresentati da alcuni lavoratori che incarnano gli ideali del
gruppo.
– Stile leadership ispirata alle relazioni umane (comunicazione e partecipazione)
Teoria di Bertalanffy: (secondo dopoguerra)
– Centro decisionale stabilisce gli obiettivi in risposta alle richieste dell’ambiente
– Gli obiettivi provengono dall’ambiente
Organizzazione come sistema o Teoria Sistemica di Talcott Parsons: (anni’50-’60)
– Sistema come un insieme interrelato di parti in cui ogni parte svolge una funzione
necessaria alla riproduzione dell’intero sistema.
– Sistema: entità composta da più componenti che un confine definito distingue. La parte
dello sfondo che interagisce con il sistema è detta Ambiente.
– SISTEMA COMPLESSO: quando il comportamento dell’insieme non è riducibile in alcun
modo a quello delle sue componenti.
– SISTEMA APERTO: l’organizzazione è in continuo interscambio con l’ambiente.
– INPUT: fattori di ingresso : risorse materiali, professionali, norme e valori sociali,
informazioni.
– TRASFORMAZIONE: ciò che permette di creare prodotti o servizi. Es: assistenza
infermieristica
– OUTPUT: cioè i beni prodotti o i servizi erogati.
– FEEDBACK: indica quei segnali di ritorno grazie ai quali ogni elemento dell’esperienza
influenza quello successivo. Es: soddisfazione degli utenti.
– OMEOSTASI: stato determinato da caratteristiche costanti.
– DIFFERENZIAZIONE E INTEGRAZIONE: l’organizzazione è considerata un insieme di parti o
sottoinsiemi che svolgono funzioni specializzate. Es: SITRA (Servizio Infermieristico Tecnico
Riabilitativo Aziendale). Perché il sistema possa funzionare è necessaria l’efficienza dei
sottosistemi.
– VARIETA’ NECESSARIA: L’organizzazione deve avere in se una varietà di meccanismi
regolatori pari alla varietà che caratterizza l’ambiente. Es: varietà di servizi per la terza età
non uno solo.
– EQUIFINALITA’: modelli organizzativi flessibili in cui l’azienda può modificare la sua
struttura come gli obiettivi da raggiungere in ogni momento.
Teoria dell’approccio situazionale di Lowrence e Lorsh: 1967
– Non esiste un modello organizzativo valido per ogni situazione poiché il modello da
preferire cambia di volta in volta in base ai fini che si vogliono raggiungere e ai
cambiamenti ambientali. Alla struttura gerarchica formale e alle procedure che ancora
possono essere necessarie si devono affiancare metodi quali le riunioni per analizzare i
problemi, i gruppi di progetto e di lavoro la formazione permanente e così via.
Teoria dell’organizzazione come ologramma cervello.
– I lavoratori soggetti a formazione continua e disposti a flessibilità delle mansioni possono
essere in grado di intervenire nei processi e nei progetti. (creatività, lavori di gruppo).
– Ogni parte dell’organizzazione riproduce l’insieme.
– Rinnovo costante
– Crea una vera e propria visione che il vertice provvede a mantenere aggiornata e a
comunicare a tutti i collaboratori.
– Competenze: ruolo posizione e gerarchia perdono la loro importanza a fronte alle
competenze.
– Integrazione orizzontale: la gerarchia mantiene la sua importanza ma si appiattisce: meno
livelli gerarchici e al controllo diretto vanno sostituiti meccanismi comunicativi e di
condivisione di obiettivi.
– Sistemi informativi: elemento portante, creazione di una rete, banche dati etc..
– Questa teoria evidenzia l’esigenza che le complesse aziende di oggi vengano progettate
con sistemi in grado di apprendere e di ricercare, stimolando e premiando la creatività
degli operatori. Può creare resistenze nei dipendenti.
Organizzazione Snella o Lean Organization
Modello di organizzazione efficace basata sul modello della TQM toyota del just inTime
principi chiave
- definizione con precisione del valore dei singoli prodotti
- identificare il flusso del valore (value stream)
- far scorrere il valore processo senza interruzioni
- permettere al cliente di tira (pull) il valore della produzione
- perseguire la perfezione secondo il modello per percorsi clinici assistenziali
una tecnica che permette di conseguire l’ efficacia è l’approccio dei cinque perchè e si avvale degli strumenti di mappatura del valore e della settimana kaizen ovvero una settimana di lavoro che si svolge in modalità full immersion.
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