La direzione, la supervisione e il coordinamento

Le decisioni che il dirigente assume vanno a costituire 3 attività fondamentali:

– La direzione: capacità di indicare la strada verso cui muoversi

– La supervisione: o controllo dell’operato dei collaboratori

– Il coordinamento: portare a sintesi unitaria gli sforzi di più persone.

LA DIREZIONE o DIRIGERE: significa indicare e prescrivere ai collaboratori la via da percorrere in merito

ai risultati da ottenere, ai fattori produttivi da impiegare e al modo in cui utilizzarli;

significa anche fare in modo che i collaboratori agiscano secondo le direttive ricevute.

CONTROLLO DIREZIONALE: Consiste nel partecipare alla gestione finanziaria

dell’azienda e allo studio di misure volte a ottenere un utilizzo efficace ed efficiente

delle risorse, nel rappresentare i bisogni delle componenti professionali in sede di

pianificazione dello sviluppo dell’organizzazione, nel contribuire a rappresentare

l’azienda all’esterno, nell’ottenere le risorse necessarie per l’assistenza e per le attività

alberghiere e nel contribuire all’implementazione tra i lavoratori della visione

aziendale.

  • Leader dallo stile AUTOCRATICO: predilige strumenti più autoritari
  • Leader tendenzialmente DEMOCRATICO: che guida i professionisti che

apprezzano autonomia.

o Nelle moderne aziende sanitarie è apprezzato il processo di informazione,

comunicazione e scambio di idee.

o Un’altra scelta, in un gruppo maturo, è quella di definire in termini ampi le politiche in

maniera da permettere al professionista maggiore autogestione.

o Uno strumento di direzione è l’ORDINE DI SERVIZIO cioè di un atto amministrativo

mediante il quale un soggetto da sorgere in capo ad un altro soggetto obbligato un

particolare dovere di condotta positiva (comando) o negativa (divieto).

  • Gli elementi sono i seguenti:
  • Soggetto competente
  • Oggetto della dichiarazione
  • Volontà che is manifesta
  • Causa o scopo al quale si tende
  • Contenuto
  • Forma prescritta per legge.

o La forma può essere:

  • Orale: nei rapporti di organizzazione interna
  • Scritta: quando quella orale non è sufficiente.

LA SUPERVISIONE: compete a chi possiede le conoscenze e le capacità per fungere da

guida nell’unità organizzativa. Essa si esplica attraverso il controllo del lavoro dei

propri collaboratori, del quale si valuta l’adeguatezza allo scopo di approvarlo o di

correggerlo mira a correggere l’operatore al fine di migliorarne la competenza.

TECNICHE DI SUPERVISIONE:

  • Lavorare insieme al subordinato qualche ora al giorno per alcuni giorni
  • Osservare determinati comportamenti e poi discuterne con l’interessato
  • Controllare ad intervalli regolari certe sue attività
  • Utilizzare in tutto ciò equità e trasparenza.

IL COORDINAMENTO:

o Lo scopo del coordinamento è quello di consentire ai membri di un gruppo più o

meno ampio di lavorare insieme in maniera armoniosa per conseguire gli obiettivi

istituzionali, evitando la dispersione dei propri sforzi in direzioni differenti.

o Il coordinamento si ottiene meglio assicurando informazione e partecipazione

che adottando un comportamento autoritario.

o Gli strumenti sono le conversazioni faccia a faccia, le riunioni e le forme di

comunicazione scritta come le proposte da discutere in gruppo, le relazioni, le

linee guida, i protocolli e così via.

 

MECCANISMI

• Impersonali: variano dalle procedure alle norme alla stesura piani di lavoro

• Personali: si basano sulla comunicazione e su una relazione leadercollaboratore

di natura interattiva

• Ascolto attivo: acquisire contenuti e informazioni, rassicurare il

collaboratore in ansia.

• Colloquio gestionale:

o Colloquio operativo: serve per informare e dare disposizioni

o Colloquio amichevole: spontaneo e voluto, utile per

aumentare la conoscenza e la fiducia

o Colloquio valutativo: consiste in una lode o richiamo

• Di gruppo: sono applicati nelle aziende complesse per soddisfare:

• Bisogno di integrazione fra funzioni diverse

• Bisogno di unire più risorse per far fronte ad un progetto o ad un

problema con diversi approcci.

 

STRUMENTI DI COORDINAMENTO

• LINEE GUIDA: consistono in raccomandazioni e indicazioni di

comportamento clinico, prodotte mediante un processo sistematico, il cui

scopo è di aiutare operatori e pazienti a decidere quali siano le modalità

assistenziali più appropriate in specifiche circostanze cliniche. I fini

dell’emanazione delle linee guida sono:

• Garantire lo svolgimento delle attività che possono prdurre i migliori

risultati per gli utenti

• Ridurre la variabilità della pratica professionale, migliorando anche

l’integrazione tra professionisti

• Aiutare i professionisti a valutare il livello qualitativo delle loro

prestazioni

• Rendere più efficiente l’uso delle risorse, a cominciare dalla risorsa

umana.

Per quanto riguarda la metodologia:

• Riunione di un panel di esperti multidisciplinari

• Può essere integrato da cittadini e utenti

• Individuazione del problema (assistenziale complesso)

• Occorre tener conto:

o Del consumo di risorse

o Della variabilità di comportamento da parte degli operatori

che cercano di risolverlo

o Della disponibilità di prove di efficacia

• In caso non vi fossero prove di efficacia

o Si metterà in atto un processo di revisione sistematica della

letteratura

• Formulazione delle raccomandazioni:

o Tipo A: prove di efficacia di 1 livello ottenute da disegni di

studio sperimentali

o Tipo B: prove di 2 livello derivanti da studi osservazionali

oppure da trial con più basso valore statistico)

o Tipo C derivanti da studi descrittivi o pareri di esperti.

• Per rendere le linee guida efficaci il panel di esperti farà in modo che

rispettino alcuni requisiti:

o Validità: correlata ad elementi quali il tipo di evidenze

utilizzate, la forza delle raccomandazioni, i benefici, i costi

attesi.

o Applicabilità: esplicitazione dei pazienti inclusi ed esclusi, le

caratteristiche del contesto di applicazione

o Chiarezza del documento: che non deve consentire

interpretazioni errate

o Flessibilità: che richiede una non equivoca enunciazione delle

situazioni particolari in cui le raccomandazioni sono

applicabili.

• Destinatari:

o Operatori sanitari

o Amministratori

o Utenti di determinati servizi

• Diffusione

• Implementazione: in modo tale che sia gli operatori, sia gli utenti

siano consapevoli della loro esistenza e siano disponibili ad

utilizzarle.

• Valutazione:

o Verificare se hanno prodotto gli effetti sulla salute che le

prove di efficacia condotte in condizioni sperimentali

avevano fatto presagire.

o Valutare la capacità delle linee guida di modificare davvero le

conoscenze e i comportamenti dei professionisti.

o Individuare i fattori che hanno eventualmente contribuito alla

mancata adozione delle raccomandazioni.

• PROCEDURE:

• Gestionali: relative a più unità organizzative e generalmente

elaborate da appostiti gruppi di lavoro coordinati dal RQ

• Operative: riguardanti una singola unità organizzativa, predisposte

dai professionisti direttamente coinvolti e approvate dal rispettivo

dirigente.

• Allegate alla procedura vi possono essere una o più istruzioni

operative contenti una descrizione particolareggiata dei compiti

• Una procedura è composta dalle seguenti parti:

o Redazione, approvazione e verifica:

  • Chi ha provveduto alla stesura
  • Quando sono state emesse la prima versione e le

successive

  • Chi verifica e approva
  • Chi autorizza le emissioni e le applicazioni

o Oggetto e scopo della procedura

o Campo di applicazione

o Riferimenti

o Definizioni

o Responsabilità sia della diffusione sia dell’applicazione della

procedura all’interno della struttura

o Contenuto

• PROTOCOLLO:

• Strumento di carattere prescrittivo delle linee guida, il protocollo è

un documento che traduce conoscenze scientifiche in

comportamenti professionali

• Fini del protocollo:

o Garantire l’omogeneità e la costanza nelle prestazioni

erogate dai diversi operatori.

o Favorire l’inserimento nell’unità di nuovi operatori e

l’apprendimento degli studenti.

• Le parti che lo compongono:

o Scopo

o Obiettivi

o Indicazione delle risorse necessarie

o Elenco di azioni e di corrispondenti motivazioni

o Riferimenti bibliografici

• L’attività in oggetto viene scomposta in una sequenza di

comportamenti, con l’illustrazione della logica cui questi si devono

ispirare  E’ importante che venga redatto dal gruppo che lo dovrà applicare

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Posted by on May 24 2023. Filed under 2 MANAGEMENT METODI E STRUMENTI, DIREZIONE SUPERVISIONE E COORDINAMENTO. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

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