Il sistema informativo
SISTEMA INFORMATIVO: l’insieme delle persone, delle tecnologie, e dei meccanismi
operativi il cui compito è quello di produrre le informazioni che servono all’attività
dell’azienda e alla sua gestione.
IL DATO: si intende un simbolo con il quale si descrive una realtà senza interpretarla, ma se i
dati vengono collegati a descrittori (es: il nome e cognome con i valori di esami ematici)
assumono un significato e forniscono un’INFORMAZIONE.
– INFORMAZIONE: è un’entità costituita da un insieme di dati elaborati e organizzati, che
riduce il grado di incertezza e aumenta la conoscenza di un fenomeno.
– Le informazioni vengono prodotte attraverso l’elaborazione dei dati, cioè un trattamento
consistente nel fare su di essi operazioni matematiche, logiche o di cambiamento di
formato.
– I dati hanno una tendenza all’oggettività
– Le informazioni, essendo il risultato di elaborazioni successive, tendono alla soggettività.
– Il ruolo principale di un SISTEMA INFORMATIVO non consiste nel fornire più informazioni,
ma nel fornire informazioni migliori in termini di attendibilità, selettività, aggregazione e di
facilità di gestione.
– La QUALITA’ delle informazioni è legata alla qualità dei dati:
o Completezza
o Precisione e chiarezza
o Tempestività
o Selettività/congruenza: (solo le informazioni che interessano, non la ridondanza)
o Destinazione
– INFORMAZIONI SULL’OPERATIVITA’: sono quelle che servono allo svolgimento quotidiano
delle attività di erogazione del servizio.(es: passaggio di consegne)
– INFORMAZIONI SULLA GESTIONE: vengono analizzate a livello superiore. Le informazioni
sulla pianificazione possono essere il risultato di un’elaborazione successiva della
informazioni gestionali
– OBIETTIVI DEL SISTEMA INFORMATIVO SANITARIO:
o Documentare il ricovero del paziente
o Identificare e quindi consentire la rintracciabilità di tutte le attività svolte durante
il ricovero
o Fornire informazioni a chi svolge attività clinica poiché esse sono essenziali per
l’efficacia e la continuità delle cure e per l’integrazione di diverse competenze.
o Fornire informazioni alla ricerca scientifica sulle patologie, l’assistenza, la
riabilitazione…
o Fornire informazioni alla didattica, in modo da facilitare lo studio dei casi clinici
o Fornire informazioni per la valutazione retrospettiva delle prestazioni erogate, per
contribuire ala soluzione di questioni economiche e legali per il miglioramento
della qualità dell’assistenza.
– INFORMAZIONI IN CAMPO INFERMIERISTICO:
o DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA: costituisce un ATTO PUBBLICO ed è
importante da un punto di vista MEDICO LEGALE.
o Gli errori più comuni che possono avere conseguenze MEDICO-LEGALI sono
Scritture false
Scritture erronee
Scritture lacunose
o La documentazione deve essere puntuale, scritta mentre si svolge l’attività o
subito dopo la conclusione, per evitare dimenticanze. Non sono rari i casi in cui
vengono condannati infermieri per aver omesso di segnalare al medico di guardia
una situazione di urgenza.
o Il documento deve riportare:
Nome e cognome del paziente
Scrivere a penna
Scrivere quello che viene effettivamente fatto
Scrivere solo quello che si è fatto personalmente
Controllare che compaia la data
Non è ammesso l’uso di correttori
Riportare i fatti in maniera obiettiva
Se un pz rifiuta un trattamento o una prestazione, riportare l’ora, la
motivazione dichiarata e la registrazione
Utilizzare solo simboli o abbreviazioni di uso comune o codificati
Non aggiungere informazioni dimenticate utilizzando gli spazi liberi lasciati
in precedenza ma scrivere nel primo spazio disponibile dopo l’ultima
scrittura.
Firmare quanto scritto
o COMPONENTI DELLA DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICA:
Documentare di aver svolto determinate attività
Registrare le proprie osservazioni e quelle dei pazienti e soprattutto,
documentare le loro risposte agli interventi
Individuare bisogni e problemi assistenziali
o CARTELLA INFERMIERISTICA:
Puntare alla cartella integrata
Costruire nelle varie realtà una cartella infermieristica che migliori prima di
tutto l’informazione tra colleghi.
La cartella infermieristica è composta più delle volte da:
Registrazione dei dati significativi raccolti con l’accertamento iniziale
Enunciazione fondata sull’accertamento dei problemi in atto,
potenziali o formulazione di ipotesi
o PC: Problemi collaborativi: fondati su diagnosi mediche, la
cartella conterrà gli interventi infermieristici volti ad evitare o
a ridurre la complicanza in oggetto.
o DI: Diagnosi infermieristiche: in cui pianificare i risultati
attesi, il cui grado di conseguimento verrà poi valutato.
Pianificazione: che dovrebbe partire da piani standard:
o Risultati attesi in termini di salute del paziente (NOC Nursing
Outcome Classification)
o Interventi infermieristici: NIC (Nursing Intervention
Classification)
o Attività con le quali si attua ogni intervento.
Attuazione del piano: che comporta la registrazione del diario
giornaliero degli interventi effettuati, delle risposte e dello stato del
paziente e delle eventuali variazioni da apportare al piano.
Valutazione continua.
Indicazioni pratiche sull’utilizzo del diario giornaliero
Commento sintetico sullo stato psicofisico del paziente
Interventi d’urgenza
Interventi medici
Eventuali incidenti
Occasioni nelle quali il pz lascia l’ U.O. o vi rientra.
I piani di assistenza Standard: utilizzati per un determinato tipo di
popolazione. La raccolta dati contiene:
Bisogni di assistenza
Risultati attesi
Valutazione dei risultati ottenuti
I piani standard rappresentano una tappa importante nell’evoluzione delle
procedure assistenziali, poiché i piani di assistenza tradizionali sono risultati
laboriosi e di difficile applicazione.
Percorsi assistenziali: (clinical pathway): sono una metodologia per la
comune presa di decisioni e l’organizzazione dell’assistenza rivolta ad un
gruppo ben definito di pazienti. Come i piani assistenziali, anche i percorsi
vengono predisposti per popolazioni selezionate in base alla diagnosi
medica, etc.. I percorsi hanno una dimensione concettuale oltreché pratica.
Pianificare e standardizzare significa ridurre al minimo la variabilità ma non
escluderne la presenza.
Tutto ciò che si discosta dal piano standard è chiamata VARIANZA e deve
essere registrata.
Un altro elemento che caratterizza i percorsi è rappresentato dai risultati
che rappresentano gli indicatori di esito e di processo.
I risultati dei percorsi sono:
Riduzione della degenza
Riduzione dei costi
Migliori risultati assistenziali
Maggiore soddisfazione degli utenti
Migliore comunicazione medici-infermieri
Maggiore partecipazione dei pazienti al piano assistenziale
Meno tempo occupato in attività burocratico-amministrative.
Più tempo dedicato ai professionisti alla gestione delle incertezze e
delle criticità e alla personalizzazione degli interventi anziché alla
routine.
Per costruire questi percorsi bisogna:
Definire le priorità
Costruire un gruppo di lavoro multiprofessionale
Ricerca e valutazione, integrazione, adattamento e applicazione delle
linee guida
Divulgazione, implementazione e valutazione del percorso
assistenziale vero e proprio.
Secondo il collegio IPASVI per ottenere la massima considerazione della
documentazione infermieristica come atto pubblico e valore probatorio è
necessario che:
Ci sia un elevato livello di ufficializzazione dei documenti
La strutturazione dei documenti sia tale da rispondere a criteri di
razionalità
I dati e le informazioni contenute nei documenti siano in qualche
modo sottoposti ad un controllo di qualità
Non bisogna dimenticare che i dati raccolti sono coperti dal segreto
professionale ( art 622 C.P.) e dalla legge sulla privacy (D.Lgs. 196/2003)
Per concludere:
La gestione delle informazioni è un’attività critica di chi svolge
funzioni manageriali.
Non esistono sistemi di documentazione validi per tutte le esigenze e
le situazioni.
In generale le informazioni servono a prendere decisioni
appropriate, a tutti i livelli, cioè di pianificazione, di gestione e
operative
Per quanto riguarda l’assistenza, è necessario che tutto quello che
viene pianificato e realizzato dagli infermieri compaia in documenti
accuratamente compilati e correttamente archiviati
Per gli strumenti sono complessi, più c’è bisogno di tempo per
imparare a usarli effettivamente.
La documentazione è un mezzo non il fine
Non è detto che un perfetto strumento di registrazione delle attività
significhi automaticamente un’eccellente qualità delle cure e
viceversa.
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